#giovanniberera

Nato a Bergamo e cresciuto a Longuelo, ho 34 anni e sono uno storico dell’arte. Ho studiato al Liceo Sarpi e mi sono laureato in Scienze dei Beni Culturali all’ Università degli Studi di Milano. Mi sono specializzato in Storia dell’Arte all’ Università Cattolica e ho conseguito un master in Management dei Beni e dei Servizi Culturali.

Coordino i Dipartimenti Educativi della Fondazione Adriano Bernareggi, occupandomi dell’offerta culturale dedicata agli under 18 nei suoi due musei: il Museo Bernareggi e il Museo della Cattedrale. Dal 2012 dirigo il Museo del Cavallo Giocattolo (Como), Museo d’Impresa di Chicco, dove ho maturato una speciale attenzione al rapporto tra arte ed educazione.

Lavorando nei musei ho capito che quando si parla di cultura non c’è in gioco solo la tutela del passato, ma soprattutto l’edificazione del futuro. Credo anche che ogni proposta culturale, dentro e fuori i musei, aiuti la costruzione dell’identità personale e educhi alla partecipazione. Ecco a cosa “serve” la cultura: a formare la coscienza civica e a capire e amare il mondo d’oggi.

Dal 2016 mi occupo anche del rapporto fra turismo, cultura ed enogastronomia (un interesse professionale e una passione) come inviato di Italia a Tavola, testata giornalistica leader nel settore. Ho una passione per la montagna, nata grazie a mio padre, che è stato un maestro di sci (ma al quale non ho dato grandi soddisfazioni a livello agonistico).

Il lavoro non mi ha distolto da un rapporto continuo con il mio quartiere. Fin da adolescente mi sono impegnato nelle attività della Parrocchia di Longuelo, prima come educatore in oratorio e poi come catechista e collaboratore nelle tante attività pastorali. Scrivo per Longuelo Comunità e partecipo ai lavori del Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Dallo scorso marzo sono membro del Consiglio della Comunità Ecclesiale Territoriale della città. È il primo passo di un rinnovamento che ridisegnerà la presenza delle comunità cristiane nel tessuto cittadino perché siano sempre più a servizio dell’edificazione della città di tutti. È un progetto che mi appassiona e ha molto in comune con la mia candidatura in Consiglio Comunale.

In entrambi questi contesti ritengo di poter dare il mio personale contributo nella convinzione che proprio la cultura sia quel terreno privilegiato su cui le pur diverse visioni della vita possono incontrarsi e scambiarsi le reciproche ricchezze.

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