C’è un legame profondo tra cultura, turismo ed enogastronomia. Di turismo parlerò più avanti. Oggi mi concentro sull’enogastronomia, nella sua accezione più ampia, intendendo tutte le attività con cui l’uomo coltiva, trasforma, commercia e consuma i prodotti della terra. Da qualche anno collaboro con Italia a Tavola, testata giornalistica di riferimento per questo settore. Ho trasformato una passione in un interesse professionale e ho avuto la possibilità di conoscere da vicino esperienze vincenti di promozione della cultura enogastronomica di un territorio.
Sono convinto che anche Bergamo abbia tutte le carte in regola per un serio progetto di cultura enogastronomica.
Non siamo all’anno zero. Basta pensare al Progetto FORME che ha come obiettivo la valorizzazione dell’intero comparto lattiero-caseario italiano. E che si svolge a Bergamo proprio perché è il territorio che vanta il primato europeo per DOP casearie (9 delle 50 DOP nazionali sono prodotte in provincia).
Questa è la strada giusta, come giusta è la candidatura di Bergamo come Città Creativa UNESCO della Gastronomia grazie ai Formaggi delle Orobie.
E credo che l’amministrazione debba sostenere sempre più progetti come questo che aumentano la conoscenza di un prodotto agroalimentare, creano reti e sistemi tra produttori e ristoratori e valorizzano una tradizione che nel tempo ha saputo diventare eccellenza. Se non è cultura questa!