Oggi dedico l’hashtag a uno dei miei pittori preferiti, le cui opere sono disseminate in città: LorenzoLotto, artista talentuoso e “molto inquieto nella mente” come lui stesso si definisce nel suo testamento.
Lotto per Bergamo fu una boccata d’aria fresca e la città seppe regalare al pittore veneto un periodo finalmente felice, forse il più felice della sua tormentata vita. Rimase a Bergamo poco più di 10 anni che bastarono a rivoluzionare i gusti di un’intera città, che si innamorò dei suoi cromatismi e delle sue invenzioni compositive. Ordini religiosi e famiglie nobili facevano a gara nel commissionargli i dipinti e nel giro di pochi anni sugli altari delle chiese più importanti e nei saloni dei palazzi dei ricchi borghesi fiorirono opere straordinarie.
Alcune sono ora in celebri musei sparsi per il mondo, molto è restato a Bergamo. Le pale sacre sparse in Pignolo innanzitutto; e poi gli affreschi al Pozzo Bianco, le tarsie in Santa Maria Maggiore e i dipinti custoditi in AccademiaCarrara. Solo citando la collocazione delle opere ho tracciato un itinerario turistico, che unisce i borghi storici e CittàAlta, che conduce in #chiese e in Musei. Itinerario magistralmente tracciato da tutte le guide della città, ma invisibile ai più.
credo sia importante riflettere su come si possavalorizzare ulteriormente e strategicamente il patrimonio lottesco rimasto in terra di Bergamo (città e provincia… non si possono dimenticare le opere di Celana, Trescore, Sedrina e Ponteranica… oggi non proprio facilmente raggiungibili), purtroppo di non sempre facile accessibilità.