Verso la fine della laurea magistrale ho avuto ben chiaro che mi sarei dedicato ai progetti educativi dei Musei e che avrei volentieri abbandonato l’attività di ricerca. Forse non ne avevo neanche le doti intellettuali adatte. La cosa certa era che appena potevo accompagnare qualcuno in Museo mi si accendevano gli occhi, cosa che non accadeva quando mi toccava passare ore e ore in archivio. Lì è nato tutto, poi ho capito che oltre le visite guidate c’era in gioco molto altro.
Tra le molteplici attività di un Museo, il compito educativo dovrebbe costituire (ma nella maggior parte dei casi, costituisce) una delle responsabilità più sentite e le istituzioni culturali dovrebbe investire sempre più risorse per essere realmente e concretamente un sostegno al delicato compito educativo e formativo svolto dalle famiglie e dalla scuola. e non mi riferiscono solo al mondo dei musei.
Tutti desideriamo che le giovani generazioni riescano a trovare il loro posto nel mondo e ad appassionarsi della vita. Il compito educativo non è mai semplice e va sempre considerato come relazione con la libertà dell’altro e come proposta di significati, ragioni e regole per vivere la vita con responsabilità.
Una città ha il compito di favorire e sostenere le alleanze educative di cui sono intessuti i nostri quartieri e di favorire il lavoro di squadra tra le varie agenzie educative. Il Servizio Reti Sociali del Comune di Bergamo ha avviato ottime prassi collaborative sul territorio. Sarebbe un peccato interromperle.